venerdì 7 dicembre 2012

Per te, Milano

Dedico questo post a Milano, nel giorno della festa del suo patrono, sant'Ambrogio.

L'altro giorno mi sono resa conto che sono ormai dieci anni che vivo la maggior parte del mio tempo in questa città. Anno dopo anno ho imparato a conoscere la sua topografia, come si impara a conoscere qualcuno a poco a poco. E mano a mano che la mia conoscenza aumenta, più mi sento a casa.
Guardando una cartina della città provo la sensazione rassicurante di trovarmi davanti a qualcosa di famigliare, un luogo in cui mi so muovere, a cui appartengo e che a sua volta mi appartiene.
Con il dito seguo le linee del metrò e le vie che come vene si diramano sulla carta, e mi soffermo sui nomi che più sono legati alla mia vita milanese. Mi pare di vedermi dall'alto, camminare per quelle strade, magari in un giorno gelido come oggi, o forse nel caldo torrido di luglio.
Ecco Porta Genova, con il piazzale della sua stazione attraversata dai binari del tram, che tante volte ho attraversato per recarmi alla scuola di fotografia, e poco lontano il Naviglio Grande, vicino al quale ho vissuto i primi tre anni, in una tipica casa a ringhiera, con il portone di ingresso che si apriva sulle corte.
Ho scoperto in seguito che Milano è piena di corti bellissime, in cui ci si imbatte inaspettatamente passando davanti ad un portone lasciato aperto. Luoghi che sembrano angoli di campagna, quasi anacronistici in una grande città.
Poi Corso di porta Ticinese, con quel negozio dark di cui sbircio spesso la vetrina, e poi il fantastico Paradiso delle Sorprese, dove comprerei tutto.
E giù verso il centro, ecco via Torino, con quelle viuzze laterali dove si celano negozietti un po' snob ma molto graziosi, e finalmente piazza del Duomo, brulicante di gente e piccioni. Guglie che si stagliano nel cielo, andirivieni continuo, turisti, studenti, signore benestanti, impiegati, frullio d'ali.
Lungo la linea rossa della metropolitana ecco Corso Buenos Aires, dove spesso vado a fare un giretto, passando per piazzale Loreto, e su, lungo viale Monza, fino a casa. Viale Monza da cui in lontananza si vedono le montagne.
Il mio quartiere, la graziosa piazzetta qui vicino, il mercato il mercoledì, la tintoria con la signora Nedda, dove mi sono finalmente fatta fare l'orlo a quei jeans che trascinavo da anni. L'omino della ricevitoria dove pago le bollette che mi fa sempre dei gran saluti quando passo lì davanti e lui sta sulla soglia. Il giornalaio dove prendo la Gazzetta i lunedì dopo i gran premi, e Dampyr e Vogue ogni mese. Il frappé o il gelato, ogni tanto, nel locale aperto da poco. Il suono familiare del dialetto, così simile a quello che parla mia nonna e che fa da sempre parte di me.
La luce aranciata dei lampioni. I gatti della vicina colonia felina. I mutevoli, sempre straordinari colori del cielo al tramonto che osservo dalla mia finestra. Così come il volo delle rondini, che si ripete puntuale ogni anno.
Il mio appartamentino. Casa.

Non so se vivrò per sempre in questa città, forse ad un certo punto mi trasferirò altrove, anche in un posto molto diverso, chissà. Ma ovunque la vita mi porterà Milano sarà sempre nel mio cuore. Gli sarò sempre grata per il periodo passato qui. Forse perché qui sono davvero diventata grande e ho trovato una mia strada. Come se solo in questa città avessi potuto trovare la chiave per scoprire l'autentica me stessa.
Per tutto questo qui mi sento a casa. Grazie a questo e grazie a quelle persone che ho conosciuto qui e che sono diventate per me una seconda famiglia.

E so che, dovessi stare lontana da Milano per molto tempo, quando scenderei di nuovo dal treno sotto le volte della Stazione Centrale, tutti questi pensieri mi travolgerebbero come un abbraccio pieno di calore e nostalgia e affetto, e riempirebbero i miei occhi di lacrime di gioia per essere tornata.







3 commenti:

  1. Molto bello questo post. Io invece Roma, per quanto ci viva da otto anni e l'abbia sempre molto amata, non riesco ancora a sentirla mia. Continuo a sentirmi una turista.
    Milano la conosco pochissimo, mi piacerebbe un giorno visitarla per bene. Il ritratto che ne fai tu è molto invitante. ;-)

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    1. Sai, è strano, ma ho sempre pensato che a Milano sarei stata bene, è sempre stato un po' nei miei pensieri, anche prima di metterci piede per la prima volta...
      Comunque se ti capita di passare da queste parti fammelo sapere :-)
      Innanzitutto mi farebbe molto piacere conoscerti di persona, e poi ti porterei a fare un giretto quantomeno nei posti che ho menzionato.
      ciao!

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    2. Sì, certo, quando capiterà ti farò sapere senz'altro. Anche a me farebbe molto piacere conoscerti. :-)

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